L’Università di Milano Bicocca prepara i futuri medici sul fondamentale tema del trapianto
Che ne sanno gli studenti di medicina, i futuri medici, del mondo dei trapianti? Ce lo siamo chiesti già anni fa e nel corso del tempo abbiamo realizzato diverse inchieste con le quali abbiamo fatto emergere una situazione di partenza particolarmente critica che è andata però, con il tempo, migliorando, grazie all’impegno diretto di persone di altissimo profilo professionale ed etico quali il prof. Mario Strazzabosco prima, il prof. Luciano De Carlis e il dott. Luca Belli ora. Con questo numero concludiamo l’inchiesta su questo tema realizzata per capire quanto, oggi, gli studenti di medicina e gli specializzandi, conoscano la realtà medica dei trapianti e della donazione. Abbiamo perciò verificato, grazie ad un prezioso e documentato lavoro di Clelia Epis, che gli studenti di medicina sono soddisfatti della formazione ricevuta nel percorso di studio. Clelia ha intervistato molti studenti del sesto anno, quindi persone con esperienze significative. Condivido il parere del prof. Strazzabosco che, questo, è un segno dell’attenzione che all’Università Milano Bicocca ha sempre contraddistinto l’approccio al tema del trapianto. Un tema che ha comportato un forte investimento dell’istituzione. L’esito dell’inchiesta, che se aggiunto alle altre indagini fatte negli anni può dare una visione complessiva dello sviluppo della formazione dei medici negli ultimi anni, mi conforta. Anche noi, come Aido, abbiamo molto insistito perché questo obiettivo fosse conseguito ed oggi ne siamo orgogliosi.
Con la consueta chiarezza il dott. Bianchi ci spiega le conseguenze dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici in corso. Conseguenze da non sottovalutare perché, come ci spiega, “il cambiamento climatico rende più facile la diffusione di molte malattie infettive come dimostrato in molte zone dell’Africa per la maggior diffusione delle zanzare, vettori di alcune malattie virali quali il virus della febbre della Riff Valley e l’ebola in centro Africa, oltre che della malaria. Se si pensa che sia un problema di paesi della zona equatoriale ci si sbaglia: l’aumento della temperatura e le variazioni climatiche con periodi di siccità, alternati a periodi di piogge torrenziali devastanti, purtroppo, sta interessando anche l’Italia, come è facilmente avvertito da tutti noi”. Il dott. Bianchi richiama l’attenzione anche su altre conseguenze, come l’aumento di malattie respiratorie, e non solo. Tutto ciò deve indurci a riflettere su cosa si debba fare subito e, riprendendo le sue parole, “certamente la prevenzione attuata dallo Stato e dalla Sanità Pubblica è fondamentale in quanto può agire su vasta scala e può coordinare le diverse strategie. Ma è altrettanto importante che ciascuno di noi nel suo piccolo assuma atteggiamenti responsabili in modo da collaborare a ridurre quanto possibile la produzione di inquinanti dell’aria”. Una battaglia alla quale Prevenzione Oggi si unisce convintamente. Per questo ancora una volta interviene la nostra esperta Cristina Grande che ci aiuta ad orientarci per fare le scelte giuste anche con la nostra alimentazione e ci spiega come calcolare l’impatto sull’ambiente del processo di produzione di un alimento (filiera). Come si fa? Si usa l’analisi del ciclo di vita o Life Cycle Assessment (LCA). La LCA prevede lo studio di tutti i passaggi della filiera da quella di produzione, alla eventuale trasformazione, confezionamento, distribuzione, consumo e smaltimento degli imballaggi. Per fare le necessarie verifiche è possibile peraltro utilizzare un “calcolatore virtuale”. Possiamo farlo tutti, basta andare alla pagina: https://www.carbonfootprint.com/calculator1.html. Molto vorrei dire ancora di questo ponderoso numero di Prevenzione Oggi – l’inaugurazione del “Punto Aido – Soffio Vitale” a Lecco, il tema degli zaini troppo pesanti per i bambini e le Sezioni e i Gruppi che raccontano la loro attività – ma non potendo farlo per tutto voglio mettere in evidenza l’affettuoso e comunque doloroso commiato dalla prof.ssa Carla Baccanti, della Sezione di Monza Brianza, alla quale dobbiamo tantissima e intelligente attività di divulgazione della cultura della donazione nelle scuole.
Infine, grazie a Marzia Taiocchi, diamo un resoconto con molte foto della felice riuscita delle giornate di informazione e sensibilizzazione organizzate dall’Aido in tutta Italia e che in Lombardia hanno avuto un esito straordinario. Le pagine ricche di foto che pubblichiamo, con tanti volti dei volontari impegnati, ne sono la più probante dimostrazione.
Leonida Pozzi